La posa in opera del telaio sul pozzetto è un’operazione di fondamentale importanza per garantire la stabilità del dispositivo di chiusura: il coperchio/griglia, il telaio e il pozzetto infatti formeranno un corpo unico che dovrà essere in grado di sopportare le sollecitazioni del traffico stradale.

Di conseguenza è necessario prestare molta attenzione sia ai materiali impiegati, sia alla geometria del bordo del telaio, il tutto commisurato ai tempi di ripristino della circolazione nella zona dei lavori.

La corretta installazione di chiusini e caditoie previene l’eventuale usura prematura, i possibili cedimenti del letto di posa e la conseguente separazione del chiusino dal pozzetto, che rappresentano situazioni di potenziale pericolo per pedoni e veicoli stradali.

Operazioni preliminari

Vi sono alcune condizioni generali che devono essere verificate prima dell’inizio dei lavori:

  • il tempo a disposizione per l’intervento, sia per le nuove installazioni che per un ripristino
  • la conformità del chiusino rispetto alla normativa UNI EN 124
  • la verifica della classe appropriata per l’uso a cui il chiusino è destinato (in caso di dubbio si deve utilizzare un chiusino di classe superiore a quella prevista)

Chiusini EKO DIAP in ghisa sferoidale

La gamma di chiusini e caditoie in ghisa sferoidale EKO DIAP® copre tutte le esigenze in termini di portate e di dimensioni (dalla classe B 125 alla D 400 con dimensioni fino a 1.200 mm di ingombro esterno), e rispondono alla normativa vigente in materia (UNI EN 124:2015), garantendo un elevato standard di sicurezza e di affidabilità.
Per maggiori informazioni consulta la pagina del prodotto, o contattaci su info@edil-centro.com

  • il codice identificativo o il nome del produttore e il marchio dell’ente di certificazione
  • la verifica del telaio, che rispetti la forma e le dimensioni del pozzetto su cui andrà posato, e la dimensione di passaggio più o meno uguale a quella del pozzetto per garantire il completo appoggio della base
  • accertarsi che l’altezza del telaio sia minore della profondità dell’alloggiamento, in modo da ottenere un livello piano tra telaio, coperchio e pavimentazione stradale (è preferibile tenere il telaio 4 cm inferiore all’alloggiamento, e successivamente realizzare un letto di posa in calcestruzzo per una corretta distribuzione dei carichi sul piano di appoggio)
  • il materiale di fissaggio deve essere scelto accuratamente per assicurare la compatibilità tra chiusino e pozzetto, e il rispetto dei tempi di maturazione in compatibilità con il tempo a disposizione per l’intervento

Pozzetto e telaio del chiusino/caditoia devono avere la stessa dimensione interna, chiamata luce: nel dubbio scegliere il prodotto con la luce superiore per evitare che lavori a sbalzo, assicurandosi però che le nervature inferiori del coperchio/griglia non tocchino il pozzetto, eventualmente realizzare uno scasso nella zona corrispondente del pozzetto per evitare il contatto.

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In particolare non bisogna mai posizionare telai tondi su pozzetti quadrati e viceversa: in quest’ultimo caso è ammesso solamente se il telaio quadro poggia con tutta la sua superficie sulla testa del pozzetto, e questo accade solamente nel caso di piastre per camerette con foro circolare.

Materiali per la posa

Qualora sia possibile predisporre la chiusura della strada, è possibile utilizzare una malta cementizia che presenti una resistenza caratteristica a compressione rck ≥ 50 n/mm2.

Nel caso sia invece necessario operare velocemente, dovranno essere utilizzati materiali di posa ad indurimento rapido, come ad esempio la malta EKO RAPID, presentata in uno dei nostri precedenti articoli. L’operazione di posa in opera dovrà essere eseguita in conformità della norma UNI/TR 11256.

I materiali di spessoramento vengono utilizzati quando è necessario innalzare il livello dell’alloggiamento, portando il telaio alla quota voluta, ad esempio durante il rifacimento di manti stradali o per lavori di rinforzo. Essi devono essere realizzati e prodotti con materiali idonei all’utilizzo a cui sono destinati, con resistenza alla compressione minima di 20 N/mm2. Generalmente sono realizzati in ghisa, acciaio oppure calcestruzzo, e possono essere inglobati all’interno del letto di posa, previa verifica della stabilità definitiva del sistema.

Realizzazione del vano di alloggiamento

Il vano di alloggiamento deve corrispondere alle dimensioni indicate dal progetto, e la sua profondità deve essere realizzata tenendo conto dell’altezza dei dispositivi da installare, in modo da evitare il più possibile l’uso di spessori raggiungi quota. Tutto il materiale di apporto deve essere eliminato fino a raggiungere il piano di appoggio, che deve risultare solido e non fessurato. La superficie del vano di alloggiamento deve poi essere ripulita da ogni traccia di polvere, fango o grasso.

Montaggio del telaio, messa in quota, armatura

Il posizionamento del telaio deve avvenire prontamente, subito dopo la stesura del materiale di posa, esercitando una pressione adeguata in modo tale da garantire la presa.

Successivamente si procede con il riempimento per strati del vano di alloggiamento, fino al piano stradale. Il riempimento può avvenire sia con malta a presa rapida specifica, sia con malta cementizia inferiore di 3 cm al piano stradale, che verrà poi rifinita con il tappeto in asfalto. La fase di riempimento e muratura richiede la massima attenzione, per garantire l’unione tra i vari componenti ed evitare il basculamento e la rumorosità dei coperchi.

Finitura

Una volta asciugata la muratura, si procede con le operazioni di finitura. Se necessario, viene steso il tappeto superficiale con asfalto. In seguito il coperchio del chiusino può essere posizionato nel telaio, e si può provvedere alla pulizia da residui delle superfici di contatto e i meccanismi mobili (serrature, articolazioni).

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